II terzo volume è dedicato all’intreccio profondo, di confronto e di cooperazione, di scontro-incontro, di reciproca necessità tra la matematica e le altre discipline elaborate dall’ingegno umano. Questo perché non vi è nulla che separi nettamente la ricerca matematica dalla cosiddetta “cultura”, né in campo umanistico (argomento di questo terzo volume) né in quello scientifico (argomento del quarto).
Dall’uso perverso della matematica, narrato da Umberto Eco nel suo saggio, l’opera crea un percorso che passa per la forma-sonetto, la letteratura novecentesca, la linguistica, il romanzo, Spinoza, la musica rinascimentale e quella computazionale, la prospettiva in pittura, le visioni di Escher, le nuove architetture, i pattern di tassellazione arabi, il cinema, gli scacchi e persino il percorso tortuoso degli strumenti del giocoliere.
Il tutto attraverso saggi di autori internazionali di primo piano (basti ricordare, oltre al citato Eco, Hans Magnus Enzensberger, Giulio Giorello e gli stessi curatori), per chiudere con gli argomenti forse più popolari e originali un progetto che fin dal primo volume ha inteso essere un’opera non di formule ma di idee.