C’è del marcio in Occidente (2024) C’è del marcio in Occidente (2024)

Piergiorgio Odifreddi, come molti italiani nati nel dopoguerra, è cresciuto nel mito degli Stati Uniti e dei soldati americani “liberatori”: sono stati loro, d’altra parte, ad aver salvato suo padre e suo nonno, entrambi deportati dai nazi-fascisti.

Eppure, a partire dalla guerra del Vietnam, il suo rapporto con gli Stati Uniti inizia a cambiare. Ci studia per due anni, e ci insegna per venti. Viaggia in tutto il mondo, ed esplora in lungo e in largo il continente americano. Con sempre minor sorpresa, e sempre maggior fastidio, si rende conto dei modi violenti in cui gli Stati Uniti l’hanno sempre fatta da padroni: sfruttamento economico, embargo commerciale, occupazione militare…

In questo libro riflette sull’arroganza dell’Occidente. Medita sulle parole di venti grandi pensatori del passato e del presente che ci hanno criticati: da Dostoevskij a Saramago, da Gandhi a papa Francesco, da Einstein a Konrad Lorenz. Analizza i nostri dieci peccati capitali: occidentalismo, cristianesimo, colonialismo, militarismo, razzismo, classicismo, idealismo, capitalismo, populismo, mediaticità. E ci invita a non farci alleviare la coscienza dall’illusione che, forse, gli altri possono persino essere peggio di noi.

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Brahim Baya (9/06/24)

Palazzo Nuovo - Torino (27/05/24)

TaoBuk - Taormina (20/06/24)

"C’è del marcio in Occidente" di Piergiorgio Odifreddi mi fa pensare che l’eclettismo culturale, oggigiorno, non sia una qualità diffusa, ma soltanto esibita nei mass media, da chi vuole influenzare il pensiero, vagante oltre che debole, della gente. Il lettore si chiede come questo autore sia riuscito a trovare il tempo per leggere tutte le opere citate nel suo libro. Una sola risposta pare possibile: egli non tende, forse mai, o quasi mai, a cazzeggiare, come talvolta capita a me. Dentro di me mi auguro che quel quasi, almeno in maniera residuale, esista. Diversamente potremmo essere indicati come appartenenti a due specie animali differenti. [...]
Oubliette (26/04/24)

Non c’è tregua. Dopo il sermone di Brahim Baya, sta per arrivare l’atto di dolore di Piergiorgio Odifreddi. La sua ultima fatica "C’è del marcio in Occidente", da poco uscito da Raffello Cortina Editore, sarà presentato oggi pomeriggio a Palazzo Nuovo in dialogo con l’ormai ubiquitario Brahim. È una delle iniziative organizzate dall’Intifada studentesca nel quadro dell’occupazione dello storico edificio delle discipline umanistiche dell’Ateneo torinese. [...]
Corriere della Sera (27/05/24)

Piergiorgio Odifreddi è una delle personalità più eclettiche del panorama italiano. Se la sua fama scientifica è dovuta al suo ruolo di matematico e docente di logica, è la sua attività di divulgatore, anche su materie come la storia della scienza, la filologia, la politica, la filosofia che lo hanno portato spesso alla ribalta anche con prese di posizione molto eterodosse. Alle prossime elezioni europee è candidato nelle liste di Pace, Terra e Dignità, promossa da Michele Santoro. Nel frattempo è uscito il suo nuovo libro "C’è del marcio in Occidente", che presenterà il 27 maggio alle 18 nella sede dell’Università di Torino di Palazzo Nuovo, occupata dagli studenti dell’intifada torinese. [...]
Left (27/05/24)

Sempre più spesso, purtroppo, sentiamo parlare di una superiore civiltà occidentale, la liberaldemocrazia (qualsiasi cosa essa sia) è il modello a cui tutto il mondo deve conformarsi, questo ci da il diritto di definire dittature tutte le esperienze diverse dalle nostre. Qualsiasi critica al nostro sistema viene sdegnosamente respinta con l’argomentazione che l’alternativa è Putin. Il libro di Piergiorgio Odifreddi ci offre una lettura molto diversa della realtà, la sua è una critica radicale, ovverosia contesta alla radice le convinzioni sulla superiorità occidentale, dimostrandoci che tanto di quello che c’è stato di esecrabile nella storia è fatto o è stato fatto proprio dall’Occidente (politico, non geografico). [...]
Marx21 (25/05/24)

C’è una sola cosa su cui mi sentirei di eccepire nell’ultimo libro di Piergiorgio Odifreddi: il titolo. Laddove è indubbio che gli ultimi 500 anni della storia mondiale sono eminentemente storia occidentale, è infatti probabilmente altrettanto indubbio che il “marcio” annovererebbe comunque laddove si decidesse di porre al posto di “Occidente” il termine “potere”. Volendo fare un ragionamento filosofico, dovremmo in effetti formulare un titolo più cogente: "C’è del marcio, nel potere". [...]
Radio Svizzera Italiana (20/05/24)

«Innumerevoli provvedimenti statunitensi, europei e italiani dimostrano che, alla fine dei conti, i soldi si trovano sempre per salvare le banche, finanziare le industrie e combattere le guerre, e mai per sostenere le pensioni, il lavoro e i servizi» scrive Piergiorgio Odifreddi in questo suo ottimo "C’è del marcio in Occidente". E dico «ottimo» perché questo libro mi è sembrato un tentativo, completo e interessante, di mettere assieme «oggettività» e «soggettività» all’interno di una «critica» dell’Occidente attraversata da «dieci categorie che mi sembrano caratteristiche della civiltà occidentale» e da «venti visioni dell’Occidente, ben più significative a autorevoli del mio sguardo individuale». [...]
Calabria Post (12/06/24)

Una lettrice di Odifreddi amante della Matematica e della Scienza si trova di fronte a un matematico puro che si sente “impuro” e fa sentire la lettrice quasi disorientata. Odifreddi ci ha insegnato a orientarci tra numeri primi, razionali, irrazionali, tra triangoli, ellissi e circonferenze e ora? Beh parla di Occidente e sappiamo tutti individuare i punti cardinali! Ma quelle bandiere della copertina sembrano proprio “bocche pronte a sbranare”! Gli Stati Uniti ci hanno liberato dal giogo nazifascista a un prezzo elevatissimo, grazie a loro siamo ripartiti pensando a un futuro di libertà, di sviluppo economico e di giustizia. Ma sono proprio questi tre elementi: libertà, sviluppo e giustizia che fatichiamo a ritrovare nei paesi occidentali. [...]
Centro Studi l'Uomo e l'Ambiente (17/06/24)

In questi ultimi anni si sta verificando un fenomeno che ai più attenti osservatori non sarà certamente sfuggito; sempre più spesso storici, politologi, sociologi e scrittori danno alle stampe opere in controtendenza con quello che è il “pensiero unico”. A questo fenomeno non rimane estraneo Piergiorgio Odifreddi, noto matematico, che ha scritto “C’è del marcio in Occidente”. Il libro, che farà molto discutere, è una spietata critica nei confronti degli Stati Uniti d’America e del pensiero “eurocentrico. Si può anche non concordare con le idee “forti” dell’autore, che non usa certo mezzi termini, ma la sua critica alla supposta superiorità dell’Occidente si basa su di una analisi critica documentatissima che comprende anche scritti di Premi Nobel, poeti, filosofi e famosi dissidenti. [...]
Vigna Clara (13/06/24)

La domanda delle domande è: quanto è arrogante questo Occidente? Le risposte sono contenute nell’ultimo libro di Piergiorgio Odifreddi che, parafrasando Shakespeare, non ammette dubbi già dal titolo: "C’è del marcio in Occidente". Un’affermazione che contiene un invito a guardare oltre la superficie, al di là del detto, dentro il già acquisito. La delusione è tanta. Insomma i custodi della pace, gli americani, sono protagonisti di sfruttamento economico, embargo commerciale, occupazione militare. La storia di questa disillusione collettiva la racconta Odifeddi in un’opera in controtendenza con quello che è il pensiero unico tanto di moda, una spietata accusa agli Stati Uniti d’America ma anche al pensiero eurocentrico diffuso nel nostro continente. [...]
Gazzetta del Sud (25/06/24)

Ricavo le brevi citazioni che seguono dall’ultimo libro pubblicato da Piergiorgio Odifreddi, "C’è del marcio in Occidente", evidenziandone soprattutto una, del Mahatma Gandhi: “Di solito le persone non criticano sé stesse”. Il male che maggiormente affligge la nostra specie è in effetti in questa resistenza all’autocritica, che ci induce a soccombere tanto alla propaganda quanto alla demonizzazione dell’Altro. Al contrario, qualora la nostra e le civiltà in genere sapessero fare esercizio di autocritica, ben altro rilievo assumerebbero le critiche che esse rivolgono ai cosiddetti mondi rivali. [...]
Il Divano Orientale (06/24)

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