Penna, pennello e bacchetta (2005) Penna, pennello e bacchetta (2005)

“Si pensa spesso che le culture scientifica e umanistica siano contrapposte nei metodi e nelle finalità. Secondo i pregiudizi degli osservatori distratti, la prima si interessa dell’esperienza pubblica, universale, oggettiva, quantitativa, unitaria, e il suo linguaggio è preciso, razionale, fatto di idee e concetti. La seconda guarda invece all’esperienza privata, particolare, soggettiva, qualitativa, molteplice, e il suo linguaggio è ambiguo, emotivo, fatto di immagini e racconti.

Questi pregiudizi vengono messi profondamente in crisi dalla constatazione che scienza e arte, e cioè le rispettive punte di diamante delle sue culture, sono visioni complementari e non contraddittorie del mondo sia esterno che interno. Entrambe hanno sviluppato tecniche adatte a descrivere, da punti di osservazione diversi, le realtà del mondo fisico e psicologico. Ed entrambe hanno fornito immagini di questa realtà che costituiscono vette del pensiero, senza ulteriori aggettivi qualificativi”. La prova più esplicita della compatibilità fra scienza e arte: le brillanti lezioni di un matematico affabulatore sul rapporto della matematica con la letteratura, la pittura e la musica.

Approfondimenti

Comments are closed.